Finalmente è arrivata la giornata tanto attesa da tutti, il sabato siamo rimasti davanti alla televisione per gustare e scrutare il percorso Km per Km …. obbiettivamente i prof. non facevano questa grande fatica e vedendoli pedale su quelle salite agili e scattanti ci rincuoravamo pensando a cosa ci aspettava. Domenica mattina ore 06.00 il ritrovo, tutti pronti e determinati, carichiamo le bici sul furgone di Daniele e via che si parte direzione Biella …. a Borgomanero eravamo già fermi per la tappa caffè. Arrivati a Biella ci attendeva Daniele S. che aveva recuperato tutte le iscrizioni, i ragazzi erano un po’ a terra e via altra tappa caffè, scaricate le bici tutti verso la partenza. Ore 08.15 timbro di inizio e via che si parte tutti insieme, i primi Km sono stati fatti ad un ritmo blando per poi rifare un ulteriore tappa controllo dopo circa 6 Km, timbro fatto e stavolta via a ritmo sostenuto fino a sostegno dove troviamo la prima salita (una rampa a confronto di quello che ci aspetterà dopo). Arrivati a Crevacuore le strade del gruppo si dividono, chi fa il medio devia per l’alpe Noveis mentre i restanti si dirigono a Pray per prendere la salita del valico Bielmonte. L’alpe Noveis salita nuova per i neofiti del posto ha lasciato traccia indelebile nella mente degli arditi che l’hanno percorsa, sia per la bellezza dei posti che per le pendenze mostruose rilevate (20%), mentre la salita di Bielmonte era già conosciuta (non da tutti) ma sempre ostica per la sua lunghezza che sfiora i 20 Km . In cima a Bielmonte ci attendeva una meravigliosa nuvola nera che comprendo il cielo faceva abbassare le temperature costringendo i gentilissimi ragazzi del ristoro a recuperare sacchi da utilizzare come antivento per poter percorrere la discesa verso Biella. La discesa ed il freddo ha costretto alcuni a fermarsi per ossigenare le estremità del corpo che intirizzite non rispondevano più ai comandi. Arrivati finalmente a Biella ed effettuato il controllo si riparte alla volta di Oropa, mitica salita che ha fatto la storia del giro d’Italia, i primi km sono abbordabili ma a partire dal terzo km e fino allo scollinare è un muro continuo che sommato alla fatica sulla prima asperità del Noveis non lascia speranza di recupero. A rate si arriva tutti ad Oropa con la soddisfazione di avere fatto un’impresa, ed aver percorso le strade dei campioni e del mitico Pirata. Dopo un ulteriore breve ristoro tutti giù verso Biella per cambiarci e partecipare tutti insieme al ristoro finale (pane e toma), e finalmente a mangiare il tanto atteso Tiramisù di Eleonora, a dirla tutta siamo venuti solo per quello e non per la gara che è passata in secondo piano. Bravi tutti che hanno terminato l’impresa con le proprie gambe e con il proprio passo che ha consentito di fare i 3000 o i 2300 m di dislivello.